mercoledì 6 luglio 2011

Fondazione Pangea Onlus e Giuristi Democratici a New York per difendere i diritti delle donne in Italia e nel mondo

Comunicato Stampa

Il prossimo 14 luglio, a New York, presso le Nazioni Unite, il Comitato per l’applicazione della CEDAW (Convenzione per l'Eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne) esaminerà il VI Rapporto periodico sull'implementazione della Convenzione che il Governo italiano ha presentato nel dicembre 2009. Fondazione Pangea Onlus e Giuristi Democratici saranno presenti come rappresentanti della società civile per la piattaforma Lavori in Corsa – 30 anni CEDAW, con un rapporto Ombra, elaborato da diverse organizzazioni per evidenziare all’ONU e all’opinione pubblica l’inadeguatezza, alla luce dei canoni di giudizio stabiliti dalla Convenzione, delle politiche, delle misure e dei finanziamenti volti a garantire le pari opportunità in Italia evidenziando le discriminazioni e gli stereotipi di genere ancora esistenti e lesivi della dignità e dei diritti delle donne.

La CEDAW è considerata il trattato internazionale più completo sui diritti delle donne. La Convenzione, ad oggi è stata adottata da 186 Stati. L'Italia l’ha ratificata nel 1985. E’ composta da un preambolo e 30 articoli che identificano aree specifiche di discriminazione e indicano gli strumenti per eliminarli.

Chiede di rimuovere le discriminazioni e gli ostacoli che limitano la partecipazione delle donne alla vita pubblica, lavorativa, ai processi decisionali politici, familiari, personali; di contrastare la violenza di genere, di impegnarsi per modificare la diffusa accettazione degli stereotipi associati ai ruoli tradizionali di uomini e donne nella famiglia e nella società, incoraggiando un'immagine paritaria tra uomini e donne.

Ogni quattro anni gli Stati che hanno ratificato la CEDAW devono presentare al Comitato per l'eliminazione delle discriminazioni sulle donne rapporti di valutazione dei progressi fatti nell'implementazione della Convenzione, illustrando le misure intraprese a livello legislativo, politico, amministrativo, culturale, economico e sociale. Contemporaneamente la società civile può formulare un rapporto ombra in cui analizza il rapporto governativo, le violazioni più significative dei diritti sanciti dalla CEDAW e di quelle aree dove l’intervento istituzionale è stato assente o inadeguato con la Convenzione così come formula alcune raccomandazioni per migliorare le politiche e le pratiche per l'adempimento degli obblighi previsti dalla CEDAW. Sulla base delle informazioni ricevute, il Comitato formula le proprie osservazioni conclusive, che contengono una serie di raccomandazioni ai Governi per migliorarne l’applicazione. Gli Stati sono tenuti a considerare le osservazioni che ricevono per orientare il loro lavoro nei cinque anni successivi.

E’ la prima volta che una rappresentanza della società civile femminile italiana elabora e presenta il rapporto ombra al Comitato CEDAW. Pertanto la presenza della società civile sarà di cruciale importanza per suggerire al Comitato raccomandazioni che migliorino la condizione della donna in Italia. Alcuni dei temi scottanti sui quali Fondazione Pangea, Giuristi Democratici e la piattaforma Lavori in Corsa – 30 anni CEDAW si è focalizzata sono il lavoro femminile, la conciliazione tra lavoro e famiglia, la povertà femminile sempre più in aumento, l’accesso alla sanità e alla salute riproduttiva universale e laica, la violenza maschile sulle donne, la rappresentanza politica.

La scarsa conoscenza di strumenti come la CEDAW da parte dell’opinione pubblica implica che i Governi sentano una pressione limitata per porre in essere le raccomandazioni della CEDAW e non rispettino gli impegni previsti dalla Convenzione. L’Italia negli ultimi cinque anni ne è l’esempio.

La CEDAW è uno strumento fondamentale per l'avanzamento della condizione delle donne in Italia e nel mondo: la sua conoscenza e implementazione non possono aspettare!

Hanno redatto il rapporto Ombra: Fondazione Pangea ONLUS, Giuristi Democratici, ActionAid, ARCS-ARCI Cultura e Sviluppo, IMED- Istituto per il Mediterraneo, Differenza Donna, Be Free, Fratelli dell’Uomo.

Roma, 5 luglio 2011