Fonte: http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2012/01/18/news/pangea_rapporto_cdaw-28386446/
Il rapporto-ombra della Convenzione per l'eliminazione di tutte le discriminazioni di genere. "Le donne non sono il problema, sono la soluzione, ecco perché crediamo che questo momento di crisi possa trasformarsi in opportunità per tutte e si possano dare delle risposte"
ROMA - Fondazione Pangea per la "Piattaforma 30 anni Cedaw: lavori in corsa" ha presentanto ieri il rapporto ombra della CEDAW, che vuol dire Convenzione per l'eliminazione di tutte le discriminazioni contro le donne, oltre alle raccomandazioni che il Comitato CEDAW dell'Onu ha rivolto allo stato Italiano nel luglio scorso, dopo la sessione di valutazione del rapporto sullo stato di attuazione della CEDAW in italia sui diritti delle donne.
"La piattaforma è composta da diverse realtà della società civile che, come Fondazione Pangea, vogliono rendere migliore questa Italia"- afferma Simona Lanzoni, di Pangea - "come ha detto Violetta Neubauer membro delle Nazioni Unite per la CEDAW ieri alla conferenza, le donne non sono il problema, sono la soluzione, ecco perché crediamo che questo momento di crisi possa trasformarsi in opportunità per le donne e possiamo dare delle risposte."
Un dialogo con le istituzioni. La piattaforma sta lavorando osservando ciò che stanno facendo le Istituzioni, per capire se verranno realizzate misure capaci di essere coerenti con le raccomandazioni CEDAW. Nel caso poi ciò non avvenga si utilizzeranno - utilizzeremo - dice in sostanza il rapporto-ombra - gli strumenti internazionali che mettono a disposizione il Protocollo Opzionale della CEDAW. "Contemporaneamente - aggiunge Simona Lanzoni - stiamo lavorando per costruire un dialogo con le Istituzioni e con le diverse realtà della società civile, cercando di mantenere aperto il ponte con le Nazioni Unite e il Comitato CEDAW, ma penso anche alla presenza in questi giorni della special rapporteur sulla violenza di genere, Rashida Manjo, e dell'Unione Europea".
Le criticità. Il rapporto, in particolare, sottolinea le criticità rilevate sul problema degli stereotipi sulle donne, troppo spesso rappresentante come oggetti sessuali o come solo buone madri di famiglia, ma mai raffigurate per le loro competenze o in ruoli diversi. Una criticità che si riscontra anche sul lavoro, come ad esempio la pratica delle dimissioni in bianco, o il welfare che pesa principalmente sulle spalle delle donne, per non parlare della violenza che sono costrette a subire, fino alla rappresentanza politica. "Siamo il 51% della popolazione - dice la rappresentante di Pangea - e ci rappresenta solo il 20% delle parlamentari, peggio che in Afghianstan, dove è del 25%, malgrado l'art. 51 della Costiuzione italiana sia stato modificato per favorire proprio la partecipazione delle donne."
Un opuscolo divulgativo. "Per facilitare la conoscenza della CEDAW, dei suoi contenuti e delle criticità che ci sono in Italia - ha aggiunto Claudia signoretti, anche lei della Fondazione Pangea - abbiamo prodotto un opuscolo divulgativo che riassume i contenuti del rapporto ombra. Il lavoro della piattaforma CEDAW proseguirà oltre la conferenza. Abbiamo presentato il nostro lavoro alla sala Mappamondo della Camera dei Deputati, ospitate dall'ononorevole Calipari, che ha invitato i rappresentanti di ogni formazione politica. E' un punto di partenza verso la divulgazione di questa convenzione - ha concluso la signoretti - uno dei principali trattati delle Nazioni Unite, che deve essere conosciuto dai parlamentari come dalle Istituzioni e dalle amministrazioni locali e nazionali per poter essere attuata, e poi c'è l'opinione pubblica, ci auguriamo che l'opuscolo serva a conoscere la CEDAW, non solo le donne ma anche gli uomini, solo così migliorerà qualcosa."
(18 gennaio 2012)